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Beyer: Scuola preparatoria del pianoforte op.101

    TITOLO:
    Scuola preparatoria del pianoforte, op.101
    AUTORE:
    Ferdinand Beyer
    EDITORE:
    Ricordi
    ANNO DI PUBBLICAZIONE:
    1918

    metodo per pianoforte di ferdinand beyer

    PRESENTAZIONE SINTETICA:

    Metodo di stampo tradizionale che guida l’alunno ad esplorare la tecnica pianistica passo per passo. Comincia da alcune indicazioni circa posizione di corpo e mani sullo strumento, circa la notazione, i valori, e poi entra nel vivo degli esercizi. Procede inizialmente con piccoli patterns sulle 5 dita a mani separate, muovendosi per gradi prima congiunti e poi per intervalli crescenti. Quando le mani si uniscono procedono prima per moto contrario, poi per moto parallelo.
    Un’altra serie di piccoli esercizi è dedicata al portamento, ed utilizza costantemente il 4 mani. Il canovaccio è il medesimo riscontrato nelle 5 dita: prima mano destra, poi mano sinistra, poi insieme, dal moto contrario al parallelo, con l’aggiunta finale di una prima novità: l’abbandono dell’isoritmia, per confluire nell’accompagnamento classico della sinistra con valori larghi, con la destra che suona la melodia, e successiva inversione di ruoli. Le posizioni delle mani cambiano, ma solo tra esercizio ed esercizio, mai all’interno dello stesso brano, in cui il range iniziale viene rigorosamente mantenuto, interno alla chiave di violino per entrambe le mani.
    Solo a metà metodo compaiono i primi colori, mentre per il resto gli elementi lessicali si infittiscono in termini di difficoltà, senza novità di rilievo. Si passa poi all’analisi delle scale (preparate con esercizi sul ruolo di perno del pollice), degli accordi (preparati mediante lo studio di note tenute e note ribattute), e così via.
    Illustrazioni del tutto assenti.

    PUNTI FORTI:

    Nessun elemento tecnico resta inesplorato, e tutti hanno il medesimo rilievo in termini di esercizi dedicati.

    PUNTI DEBOLI:

    Pochezza d’inventiva ritmica, eccessiva pratica sulla chiave di violino a discapito della chiave di fa, assenza di elementi extramusicali in grado di creare attrattiva, eccessivo ritardo nel proporre le caratteristiche più espressive della musi

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