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I musicisti possono essere considerati più intelligenti?

    Sono un musicista. Quindi, più intelligente di te!“. Chi pronuncia questa frase, in cuor suo, sa bene di non avere motivazioni da fornire a supporto della tesi. Ma la teoria, in realtà, potrebbe non essere del tutto infondata: le ricerche scientifiche infatti continuano a confermare il concetto secondo il quale essere un musicista potrebbe portare benefici di natura assolutamente non musicale. Che tipo di vantaggi? Scopriamoli insieme …

    Udito

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    Sembra che essere un musicista possa in qualche modo scongiurare la perdita dell’udito legata all’età. Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista ‘Psychology and Aging’ ha scoperto che i musicisti hanno meno problemi di udito rispetto a coloro i quali non hanno ricevuto alcuna formazione musicale. I ricercatori hanno attribuito questo sorprendente risultato al fenomeno ‘Usalo o lo perdi’. Ai musicisti infatti è richiesto spesso di utilizzare le loro capacità uditive.

    Questa interessante scoperta è stata ulteriorimente supportata da un articolo pubblicato lo scorso febbraio su ‘The Hearing Journal’, una rivista specializzata in audiologia. L’autrice, la dottoressa Nina Kraus, ha stabilito durante la sua ricerca come i musicisti abbiano una attenzione e una memoria di lavoro uditive più sviluppate. Questo permette al musicista, ad esempio, di sentire meglio durante un cocktail party, abitualmente molto rumorosi.

    Apprendimento e Memoria

    apprendimento e memoria

    Uno studio, pubblicato all’inizio di quest’anno, ha esaminato tre gruppi di anziani con diversi livelli di formazione musicale testandoli su specifiche prestazioni cognitive. Cosa è stato scoperto? Che i musicisti hanno ottenuto risultati migliori nei compiti di memoria verbale e visiva rispetto ai non musicisti (Hanna-Pladdy & Mackay, 2011). Dal punto di vista pratico, questo significa che i musicisti dovrebbero essere in grado di ricordare i nomi nuovi più facilmente e con maggiore precisione (memoria verbale), e di lavorare meglio basandosi esclusivamente sulla vista (memoria visiva).

    Linguaggio

    musica e linguaggio

    Sembra che esista un legame tra la musica e il miglioramento delle prestazioni linguistiche, anche nei più piccoli. Uno studio pubblicato nel marzo del 2011 ha evidenziato come, in un gruppo di 194 bambini di terza elementare, coloro che hanno preso lezioni di musica mostravano risultati migliori nei test di lettura e di ortografia rispetto a coloro i quali non avevano ricevuto alcuna formazione musicale (Hille et al., 2011). Un’altra ricerca (Wong et al., 2007) ha poi stabilito che per i musicisti dovrebbe essere più facile rilevare i cambiamenti di tono. Questo si dovrebbe tradurre in un apprendimento più semplice delle lingue straniere.

    VEDI ANCHE: Le lezioni di musica aiutano a sviluppare le capacità di lettura

    Matematica

    musica e matematica

    Ottenere buoni risultati al test di ortografia non è l’unico vantaggio che la formazione musicale comporta. Sembra infatti che gli studenti in grado di suonare uno strumento musicale siano andati meglio anche nei test di matematica. Questo è quanto è venuto alla luce nel 1999 grazie ad una ricerca condotta da Cheek e Smith.

    Ascoltare la musica non serve?

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    Per “essere considerato un musicista” non devi semplicemente ascoltare la musica. “Essere un musicista” infatti richiede un qualche tipo di formazione musicale. Devi saper suonare uno strumento o tutt’al più devi essere in grado cantare in un coro. Inoltre, questo vale come regola generale, prima si comincia, meglio è. E soprattutto, più a lungo si studia musica, e maggiori saranno i benefici cerebrali. Un consiglio per i più giovani? Impara la chitarra. Suona in una band. Canta in un coro. E anche se sei un adulto, non ti scoraggiare, prendi delle lezioni di musica e soprattutto incoraggia i tuoi figli a fare altrettanto.

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