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Quadri da un’Esposizione, di Mussorgsky (partitura per orchestra scolastica)

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    Modest Mussorgsky compose i Quadri da un’Esposizione nel 1874, poche settimane dopo aver assistito alla mostra celebrativa allestita in memoria di Viktor Hartmann, suo amico e artista scomparso prematuramente, mostra nella quale furono esposti i suoi quadri. Forte fu l’impressione per quella esposizione, nella mente di Mussorgsky, se nel giro di poche settimane le suggestioni visive si trasformarono in musica.

    Compose infatti una suite di quindici brani per pianoforte, nei quali ripercorreva idealmente le quindici tele del suo amico morto che l’avevano maggiormente colpito. Tra un quadro e l’altro, i passi vengono scanditi in musica da Promenade, il filo rosso della composizione. La partitura fu pubblicata postuma nel 1886, notevolmente modificata dalle correzioni del suo amico Rimskij Korsakov. L’originale di Mussorgsky fu dato alle stampe solo nel 1931, ma nel frattempo si moltiplicarono le versioni per orchestra (celebre quella di Ravel del 1922).

    LA GRANDE PORTA DI KIEV
    dai Quadri da un’Esposizione, di Mussorgksy
    Partitura gratis per orchestra scolastica

    Compositore: Modest Mussorgsky
    Arrangiatore: Emiliano Desole
    Organico: Chitarra, Pianoforte, Tromba, Violino
    Genere: Musica Classica
    Difficoltà: Intermedia

    L’ultimo brano della suite dei Quadri da un’Esposizione è La Grande Porta di Kiev. Mussorgsky si ispirò al lavoro del suo amico Hartmann, che disegnò il progetto di una grande porta in onore dello Zar Alessandro II. Nell’arrangiamento che ci ha inviato Emiliano Desole per orchestra di Scuola Media ad Indirizzo Musicale, La Grande Porta di Kiev comincia in maniera insolitamente contenuta, con violini e chitarre.

    La grandiosità del tema e il pieno delle armonie vengono differite di qualche battuta, nella seconda proposizione del tema all’interno della partitura. Il successivo corale (tratto da un inno battesimale del repertorio ortodosso) è affidato alle quattro linee di chitarra (più tardi toccherà alle trombe). Le scale ascendenti e discendenti dell’originale pianistico restano al pianoforte, ma al posto delle ottave eseguite con una sola mano, ritroviamo le stesse linee, suddivise tra le due mani. L’effetto ottava è salvo.

    L’intermezzo che nell’originale rievoca per un attimo Promenade, qui non lo fa, ma carica nuovamente di attesa un’atmosfera che sembrava aver già raggiunto il suo apice. Il pedale dei violini, l’ostinato delle chitarre, i bassi del pianoforte: tensione che s’inabissa nella scala discendente del pianoforte, e riemerge con la forma completa della Grande Porta di Kiev, arricchita dei nuovi elementi musicali acquisiti nel corso dello spartito, concludendo così l’ultimo brano dei Quadri da un’Esposizione.

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    Mussorgsky, biografia breve

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