Almeno una volta l’anno capita a tutti di ascoltare la Marcia Radetzky in tv, in quel frenetico zapping che caratterizza la ricerca di una trasmissione passabile a Capodanno. E’ un appuntamento divenuto ormai beneaugurante, anche in virtù di quella particolare allegria che suscita l’accompagnamento con le mani da parte del pubblico, verso cui si gira il direttore d’orchestra di turno, abbandonando per qualche minuto il rigore concertistico in cui è immerso.
Non tutti sanno, però, che questo brano di Johann Strauss Senior fu scritto per celebrare il ritorno in patria del Feldmaresciallo Radetzky, il quale marciò sull’Italia per affogare nel sangue, tra incendi e torture, i moti della Prima Guerra d’Indipendenza del 1848. Nella partitura, di questo scempio non vi ’è traccia. La celebrazione di un uomo chiave del regime è celebrazione del regime stesso, quello austroungarico, pulito, raggiante, ordinato, ad un passo, senza saperlo, dal suo inesorabile epilogo.
MARCIA RADETZKY
di Johann Strauss Padre
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Compositore: Johann Strauss Padre
Arrangiatore: Massimiliano Torsiglieri
Organico: Flauto, Clarinetto, Percussioni, Chitarra, Pianoforte, Violino
Genere: Musica Classica
Difficoltà: Intermedia
I motivi per cui la Marcia Radetzky (Radetzky Marsch in tedesco, Radetzky March in inglese) è così famosa in Austria, in Italia, e anche nel resto del mondo, non sono affatto di carattere storico, quanto piuttosto squisitamente musicali. E tutti si colgono in maniera chiara nell’arrangiamento fornito dal Massimiliano Torsiglieri, docente di strumento in una Scuola Media ad Indirizzo Musicale.
Dopo la classica introduzione fanfareggiante di quattro battute, la partitura prevede una prima esposizione del tema A, sottovoce, la cui melodia è nelle mani dei soli flauti e clarinetti primi. Il resto dell’orchestra si occupa di costruire un sostrato, che armonicamente viaggia tra il primo ed il quinto grado, e ritmicamente riproduce quella cellula di stampo militaresco, tipica di capolavori come la Marcia Turca di Mozart (¼ ¼ ⅛ ⅛ ¼ ).
Una sola battuta collega questa prima esposizione, alla seconda. Vi si costruisce un improvviso crescendo, e sul levare attende giustizia e risoluzione una settima di dominante, sottolineata dall’ingresso di rullante e piatti, che sfocia nella liberatoria riesposizione tematica a pieno organico del tema trionfale della Marcia Radetzky, raddoppiato melodicamente da pianoforte e clarinetti.
Il tema B allieta la partitura con un episodio più lirico. Vengono quindi diradate percussioni e sonorità, per concedere maggior risalto al nuovo clima, che però, costruito sugli stessi elementi del tema militaresco, finisce inesorabilmente per tornare “A”. La sezione centrale del brano è sicuramente la meno conosciuta. Ancora una volta costruita sul binomio melodico flauti clarinetti, con i violini, in particolare, impiegati in un’insolita funzionalità ritmica.